Belle époque e capitalismo: A partire dal 1895 e fino allo scoppio della Grande Guerra, nel mondo vi fu un periodo di straordinaria crescita economica.
Sospinta soprattutto dalle innovazioni tecnologiche – che prese il nome di “Belle époque“.
Gli Stati Uniti sostennero lo sviluppo industriale assorbendo milioni di migranti provenienti dall’Europa e dall’Asia. L’Inghilterra coi commerci. La Germania con la produzione dell’acciaio (nel 1913 produceva 2/3 dell’intera quota europea e il doppio di quella inglese).
Le acciaierie Krupp per esempio passarono dai 122 dipendenti del 1846 ai 70.000 del 1913. Soprattutto grazie alle commesse di guerra (nel 1890 ottennero l’incarico per la costruzione delle corazzate della flotta tedesca).
In Germania il settore chimico nel 1900 impiegava 300.000 lavoratori per la produzione di coloranti chimici e fertilizzanti. Nel 1899 la Bayer mise sul mercato l’aspirina e nel 1904 si fuse con due aziende, creando la IG Farben Industrie, che dal 1914 produsse nitrati per gli esplosivi.
Le scoperte del motore a combustione interna. Dei grandi giacimenti di petrolio. Della dinamo (Siemens). Della lampadina ad incandescenza (Edison), diedero impulso al mondo «elettrificato» come lo conosciamo.
Nel 1909 Walther Rathenau dichiarò:
«Trecento persone, tutte conosciute le une dalle altre, regnano sul destino economico del Continente».
Riferendosi al capitalismo europeo basato sulle Trust e su altri sistemi aventi mire oligo e monopolostiche.
In altri casi le aziende si consorziano o si accordano per stabilire prezzi non concorrenziali, in tal caso il fenomeno si chiama kartell. In entrambi i casi l’obiettivo è quello di stabilire un monopolio, con cui controllare il mercato in solitudine.
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