Che dio salvi la sterlina … ma anche Euro e yen.
Nelle ultime settimane, per ragioni non necessariamente correlate tra di esse, abbiamo assistito ad un crollo dei prezzi di diverse valute. Storicamente forti e relativamente stabili. Tra esse troviamo il nostro caro Euro, lo Yen giapponese e la Sterlina britannica
Qualche giorno fa, l’Euro è arrivato ad essere scambiato per soli 0.96 Dollari statunitensi. Un tasso di cambio così sfavorevole non si vedeva dal lontano 2002: ben 20 anni fa.
Lo Yen giapponese, la moneta di Tokyo, è crollata a 140 Yen per dollaro USA, raggiungendo il livello minimo sul dollaro degli ultimi 24 anni (dall’agosto 1998).
La Sterlina, valuta britannica, è sprofondata a 1,03 dollari. Il valore più basso mai registrato dalla decimalizzazione della moneta nel 1971.
Il crollo dell’Euro segue l’annuncio di Mosca, prima del weekend, sul taglio delle forniture di gas alla Germania e all’Europa attraverso Nord Stream.
L’inflazione giapponese è decisamente più contenuta rispetto a quella dell’Euro area o USA. Perciò la Banca centrale nipponica ha deciso di mantenere i propri tassi d’interesse invariati al -0.1%. Mossa che ha contribuito al crollo dello Yen.
Ad innescare il ribasso della sterlina è stato l’annuncio del nuovo governo Truss. Che ha annunciato il più grande taglio delle tasse degli ultimi 50 anni, che cancella l’aumento dell’aliquota sui profitti aziendali e riduce quella sui redditi sopra le 150 mila sterline.
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Quando la valuta di una nazione si deprezza, le industrie domestiche tendono ad aumentare le esportazioni. Ma i consumatori vengono danneggiati, in quanto i beni esteri diventano più costosi (come ad esempio l’energia).
Non ci resta che dire: che Dio salvi la sterlina e anche le altre valute.
Autore: Davide Muscella