Il piano coniglio del Venezuela è stato pensato nel 2017 dal presidente Maduro e dal Ministro dell’agricoltura per ridurre gli effetti dell’iperinflazione .
Ma andiamo con ordine.
Il termine iperinflazione, in economia, indica una situazione di inflazione particolarmente elevata. Tanto da indurre i consumatori ad usare valuta estera.
Secondo i principi contabili internazionali IAS 29. Uno Stato tende a fissare i prezzi in valuta estera quando il livello dei prezzi è raddoppiato nell’arco di un triennio.
Tende a colpire i beni di prima necessità, come cibo e carburante. In molti casi sfugge al controllo statale e può portare a crisi economiche e alimentari.
Come è avvenuto appunto in Venezuela nel 2017.
L’inflazione aveva toccato il 720% facendo schizzare il costo di quasi tutti i prodotti e causando numerosi casi di deficit nutrizionale.
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Maduro per risolvere questa drammatica situazione approvò il “piano coniglio”: che consisteva nel distribuire conigli vivi alla popolazione. Questi, grazie alla loro eccezionale prolificità, si sarebbero moltiplicati in poco tempo e garantito la carne ai venezuelani.
La popolazione però si affezionò agli adorabili coniglietti e si rifiutò di ucciderli. Il piano del governo fallì e i venezuelani si trovarono con un animale domestico in più da sfamare.
È da riconoscere che a Maduro la fantasia non è mancata ma l’iperinflazioni e i suoi effetti drammatici non si arrestano “con dei conigli” ma con seri programmi di stabilizzazione, riforme fiscali e una riduzione credibile del disavanzo.
Conoscevi Il piano coniglio del Venezuela? Quali altri esempi di iperinflazione conosci?
Autrice: Giulia Baccini