L’Italia è ultima in Europa per l’istruzione

Il ritorno sui banchi di scuola riporta l’attenzione sullo stato di salute dell’istruzione in Italia.

Secondo i dati ISTAT del 2020 la quota di diplomati in Italia è del 62,9%. Un valore inferiore a quello medio europeo del 79,0%. Mentre la quota di laureati è del 28%. Collocando l’Italia al penultimo posto in Europa, davanti solo alla Romania.

Le elezioni del 25 settembre si avvicinano e il tema della scuola è al centro dei programmi elettorali. Da sinistra a destra si parla di riduzione degli studenti in classe, stipendi e formazione dei docenti, tempo pieno e più opportunità per i giovani studenti.

Ma quali sono i principali problemi dell’istruzione in Italia?

Sicuramente la dispersione scolastica:

Nel 2021 il 12,7% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ha abbandonato precocemente la scuola, fermandosi alla licenza media, contro la media europea del 9,7%.

L’indicatore ELET valuta la percentuale di giovani che hanno completato al massimo la scuola media e che non frequentano, o hanno smesso di frequentare, le superiori. Nel 2020 la quota di ELET italiani era del 13,1%, contro una media europea del 9,9%.

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L’abbandono scolastico si registra maggiormente tra gli uomini (15,6%) rispetto alle donne (10,4%). Il gap territoriale è ancora molto ampio, nonostante nel 2020 la differenza tra Nord e Sud sia calata a 5,3 punti dai 7,7 del 2019.

L’Italia è il Paese europeo che, in percentuale rispetto alla propria spesa pubblica, investe meno in “istruzione”. Destinando solo l’8,0% della spesa pubblica contro una media europea del 10,0%.

Nel 2019, l’Italia ha speso per l’istruzione 70 miliardi di euro, rispetto ai 122 miliardi del Regno Unito e ai 128 della Francia, paesi con una popolazione di poco maggiore della nostra.

Non si tratta soltanto di una questione di quantità, ma anche di qualità. Il sistema di finanziamento va infatti a privilegiare scuole e università già avvantaggiate, incrementando ulteriormente le disuguaglianze.

Sapevi che l’italia è ultima per istruzione? Secondo te cosa si potrebbe fare?

Giulia Baccini

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