La festa del lavoro si celebra per ricordare le lotte del passato, ma anche per pensare “le nuove sfide del mondo del lavoro”. La data simbolica del 1° maggio è stata scelta per ricordare lo sciopero generale che si concluse con un massacro e paralizzò gli Stati Uniti nel 1886.
L’idea nacque in Francia nel 1889, quando alcuni partiti proclamarono una grande manifestazione per ridurre la giornata lavorativa a otto ore. Ancora prima, nel 1855 in Australia, era stato coniato lo slogan “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”.
Il concetto di lavoro è in continua evoluzione. Con la globalizzazione si sta abbandonando l’idea di “posto fisso”, per un’idea di lavoro precario con lavoratori facilmente sostituibili.
Dopo la pandemia si è diffuso lo smart working. Rivoluzionando per sempre la concezione di spazio e tempo lavorativo. Dopo aver sperimentato suoi vantaggi, ora la sfida per i manager è quella di “far tornare” i dipendenti in ufficio con nuovi stimoli.
Per rispondere alle nuove richieste si dovrà rivedere completamente l’idea stessa di impiego. Con maggiore attenzione all’equilibrio lavoro-vita privata, sopratutto tra i più giovani.
Lavorare meno e lavorare meglio è lo slogan. Molti paesi, dagli Emirati Arabi al Belgio stanno testando la settimana lavorativa corta. L’obiettivo è quello di migliorare sensibilmente la vita dei lavoratori.
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Secondo gli ultimi dati il tasso di occupazione OCSE si è avvicinato al livello pre pandemia. L’occupazione è migliorata sia nella fascia giovani, tra i 15-24 anni, sia tra le donne. L’Italia si conferma sotto la media OCSE con un tasso complessivo di occupazione del 59,4%.
Perché? cosa manca ancora all’Italia?
Sicuramente la flessibilità lavorativa. In questo “nuovo mercato del lavoro” vengono sempre più richieste le capacità di learning ability (upskilling e reskilling).
Secondo te quali saranno le nuove sfide del mondo del lavoro?