Ogni anno The Economist sceglie il paese dell’anno.

Tra i vincitori del passato ci sono l’Uzbekistan (per aver abolito la schiavitù), la Colombia (per il processo di pace) e la Tunisia (per aver abbracciato la democrazia).

Quest’anno, spiega l’autorevole settimanale, il premio non va al paese più grande, al più ricco o al più felice ma a quello che è migliorato di più nel 2021.

Il paese scelto è l’Italia:

“non per l’abilità dei suoi calciatori, che hanno vinto l’Europeo, né per le sue pop star, che hanno vinto l’Eurovision Song Contest, ma per la sua politica”

Il nostro paese, si legge nell’articolo, è cambiato con Draghi, un premier competente e rispettato a livello internazionale e non si può negare che sia migliore di un anno fa.

In cui il tasso di vaccinazione Covid è fra i più alti d’Europa e l’economia si sta riprendendo più velocemente rispetto ad altri paesi come Francia o Germania

L’Economist sottolinea però come ci sia il rischio che questa improvvisa ondata di buon governo possa essere invertita.

L’ipotesi è quella che Draghi diventi presidente della Repubblica, un incarico più di rappresentanza, e venga sostituito da un premier “meno competente”

Carmelo La Manna

Sapevi che secondo Politico.eu Mario Draghi è la persona più potente d’Europa?

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