La Cina sta conquistando l’Italia?

L’espansione economica cinese in Italia è aumentata nel tempo.

Questo dato è stato confermato attraverso un apposito documento  anche dal Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica).

La diffusione di capitali provenienti dalla Cina ha mostrato tassi di crescita costanti nel tempo attraverso:

  • Aumento dei flussi di IDE (investimenti diretti esteri);
  • Aumento della percentuale di proventi finanziari derivanti da imprese italiane a controllo cinese.

A fine 2019 risultano presenti in Italia 405 gruppi cinesi, attraverso almeno un’impresa partecipata. Il totale delle imprese italiane partecipate da tali gruppi è di 760 e la loro occupazione è di circa 43.700 unità, per un valore di oltre 25,2 miliardi di euro.

Le attività delle imprese italiane a partecipazione cinese sono diversificate e si dividono tra i principali comparti. Le acquisizioni avvengono con sistematicità nei settori a più alto valore aggiunto o più strategici, ad ogni livello.

Quote di Prysmian, Eni, Tim ed Enel sono sotto il controllo della People’s Bank of China, mentre altre grandi imprese italiane con quote detenute dai cinesi sono Intesa San Paolo, Moncler, Salvatore Ferragamo, Prima Industrie.

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La distribuzione territoriale delle imprese partecipate cinesi «si concentra per i 4/5 del totale nelle regioni settentrionali. Spicca la Lombardia con 258 imprese a capitale cinese, oltre il 46 per cento del totale.

Sul territorio italiano operano 50.797 imprenditori nati in Cina, circa 20mila imprenditori sono attivi nel commercio e 17mila nel manifatturiero. Vi sono poi oltre 7mila imprese nel settore alberghiero e della ristorazione, e oltre 4mila nei servizi alla persona.

Da anni Pechino lavora per espandere la propria influenza nelle rotte commerciali con Europa e Africa attraverso il progetto “One Belt, One Road”, ovvero la via della seta.

Secondo te la Cina sta realmente conquistando l’Italia?

Autore: Dominich Guaddah

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