Bce alza i tassi d’interesse: Cosa succede ai mutui?
Stipulare un mutuo durante una guerra presenta un coefficiente di difficoltà e di potenziale errore più alto rispetto a condizioni “normali.
Questo perché nel mezzo di un conflitto bellico la scelta tra un tasso fisso o variabile posta in essere da potenziali mutuatari è esposta, appunto, alla variabile “guerra” il cui esito è ancora ignoto.
Leggendo i dati riportati da “MutuiOnline.it”:
Si nota che oggi, in media, un mutuo a tasso fisso con un Loan To Value* del 70% costa l’1,92%. 60 punti base in più rispetto a inizio anno.
In dettaglio gli indici EURIRS** hanno registrato una crescita violenta da inizio anno.
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L’indice a 20 anni, ad esempio, è balzato da 60 a 231 punti base. In ogni caso per la maggior parte degli istituti bancari il tasso fisso ha ormai superato la barriera del 2%.
Per chi ha stipulato negli ultimi 5 anni un mutuo a tasso variabile, a causa del costante valore negativo degli EURIBOR negli ultimi anni, potrebbe peggiorare. Il periodo roseo caratterizzato da tassi pari allo 0,5% o anche inferiori.
Difatti anche gli indici EURIBOR*** seppur più lentamente rispetto agli EURIRS, stanno lievemente e costantemente crescendo.
A titolo esemplificativo:
L’indice a 3 mesi è salito da -0,57 (Gennaio) a -0,25 (Giugno), ascoltando le parole degli esponenti della BCE, i quali hanno evidenziato la volontà di porre fine all’era dei tassi negativi, è certo che il valore degli Euro InterBank Offered Rate (Euribor) continuerà il suo costante incremento.
E ora cosa succede ai mutui?Secondo te continueranno a crescere?
*Che sommati allo spread applicato dall’ipotetica banca danno luogo al tasso fisso – TAN – del relativo prestito.
**Rapporto tra il valore del mutuo richiesto e il valore dell’immobile da acquistare.
***Sommati allo spread applicato dall’ipotetica banca danno luogo al tasso variabile – TAN – del relativo prestito).
Autore: Francesco La Galia