È stato archiviato il procedimento penale nei confronti del comandante della Sea-Watch 3 accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Lo scorso maggio un primo provvedimento di archiviazione fece, invece, cadere le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e violenza a nave da guerra per aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza.
Il 29 giugno del 2019 Carola Rackete, al comando della Sea-Watch 3, forzò la chiusura del porto di Lampedusa con 42 migranti a bordo e fu arrestata con l’accusa di resistenza a una nave da guerra e tentato naufragio.
La richiesta di archiviazione della Procura della Repubblica di Agrigento, le cui motivazioni sono state integralmente accolte dal Gip nel decreto di archiviazione, riconosce la correttezza della condotta della comandante nell’individuazione del place of safety.
Si legge nel decreto: “non può essere considerato come luogo sicuro una nave in mare che oltre a essere in balia degli eventi meteorologici avversi non consente il rispetto dei diritti fondamentali delle persone soccorse” o “il porto di Tripoli come ha evidenziato in un rapporto l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati”.
All’esito delle indagini non sono emersi elementi suscettibili di sorreggere l’ipotesi accusatoria nei confronti di Carola Rackete, che ha agito nell’adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale ed internazionale del mare.
Carmelo La Manna
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