Secondo il rapporto annuale di Almalaurea, il tasso di occupazione medio a un anno dal conseguimento del titolo è pari al 74,1% tra i laureati di primo livello e al 71,7% tra quelli di secondo livello.
Mentre la retribuzione mensile netta a un anno dal titolo è, in media, pari a 1.210 euro per i laureati di primo livello e a 1.285 euro per quelli di secondo livello. Rispettivamente +16,7% E +18,4% rispetto all’indagine del 2014.
A 5 anni dalla laurea, è occupato l’89,0% dei laureati di primo livello e l’86,8% dei laureati di secondo livello, valori in aumento rispetto al 2015 (+3,4% e +2,1%). Per loro, la retribuzione mensile media netta è pari a 1.418 euro per i laureati di primo livello e a 1.499 euro quelli di secondo livello.
Ma qual è il gruppo disciplinare che mostra il miglior tasso occupazionale? E quello che garantisce il miglior salario?
I laureati in ingegneria mostrano le migliori performance occupazionali (93.9%), i laureati dei gruppi insegnamento le peggiori. Tra le magistrali a ciclo unico invece, i laureati del gruppo medico hanno le più elevate performance occupazionali, sono ultimi invece, i laureati del gruppo giuridico (78,2%).
Tra i laureati magistrali biennali sono soprattutto i laureati di ingegneria e del gruppo scientifico che possono contare sulle retribuzioni più alte: rispettivamente 1.807 e 1.729 euro mensili netti.
Non raggiungono invece i 1.200 euro mensili i laureati dei gruppi psicologico e dell’insegnamento.
Secondo te è giusto decidere cosa studiare in base alle aspettative salariali o occupazionali?
Davide Muscella