La spesa pubblica dovrebbe essere finanziata ricorrendo al prestito o alle tasse? Il primo a rispondere a questa domanda fu l’economista David Ricardo con l‘equivalenza ricardiana (nota anche come equivalenza di Barro-Ricardo).
Secondo la teoria di Ricardo, se lo Stato si avvalesse di prestiti oggi, emettendo obbligazioni:
Le future generazioni vedranno successivamente aumentare le proprie tasse per ripagare il debito contratto.
Se lo Stato, al contrario decidesse di aumentare le tasse oggi, per finanziare la spesa pubblica:
Oggi i contribuenti dovrebbero sborsare immediatamente più soldi.
Con un piccolo sollievo però per “i contribuenti del futuro“, che dovranno già sostenere decenni di spesa sconsiderata.
Non fa alcuna differenza, secondo Ricardo, il metodo di finanziamento adottato. Le tasse comportano un immediato esborso, mentre i prestiti sono tasse per “il futuro”.
Di conseguenza l’equivalenza ricardiana suggerisce che, in un determinato periodo, la scelta di finanziare le spese governative attraverso il debito piuttosto che con un aumento delle tasse non abbia influenza sul livello della domanda.
Non si tratta, tuttavia, di un’equivalenza vera e propria. L’assunzione e l’erogazione di prestiti prevede tassi d’interesse e costi di transazione. Inoltre i prestiti, se ben utilizzati, possono creare maggior benessere per il futuro.
L’equivalenza ricardiana contrasta con la teoria keynesiana. Questa sostiene che finanziare la spesa pubblica tramite debito sia più efficace che attraverso le tasse.
Molti studi empirici hanno smentito l’equivalenza ricardiana nella sua forma pura. Sebbene altri studi abbiano rilevato effetti ricardiani nel comportamento dei risparmiatori.
Conoscevi l’equivalenza ricardiana? secondo te, meglio una tassa oggi o un prestito/una tassa domani?
Carmelo La Manna