Ti sei mai chiesto come sarebbe il mondo se il muro di Berlino non fosse caduto?
La caduta del muro di Berlino (9 novembre del 1989) è uno dei più importanti eventi del 20° secolo.
Rappresenta la fine della divisione del mondo tra Est ed Ovest e ha aperto le porte al nuovo millennio.
La letteratura è piena di Ucronie, ovvero uno sviluppo della storia alternativo.
Il primo esempio può essere considerato quello di Tito Livio.
In “Ab Urbe Condita”, lo scrittore latino contemplava la possibilità che Alessandro Magno invadesse l’Italia e dichiarasse guerra a Roma.
Il Der Spiegel nel 2015 ha ipotizzato lo scenario geopolitico che sarebbe derivato dalla “non caduta” del muro di Berlino.
La divisione delle due Germanie avrebbe sicuramente rallentato o modificato la nascita dell’Unione Europea così come la conosciamo.
La Germania dell’Ovest sarebbe potuta diventare una delle potenze economicamente più forti d’Europa.
Avrebbe evitato in questo scenario i costi della riunificazione.
Avrebbe potuto investire questi soldi per ampliare il settore industriale, il commercio e la ricerca scientifica.
Non è da escludere però che le divisioni sovietiche all’interno della Deutsche Demokratische Republik avrebbero sposato la causa comunista.
In questo caso rafforzando i politici russi contrari alle riforme di Gorbaciov.
Tutto ciò poteva portare o ad una frattura dell’URSS o ad un accentramento russo ancora più forte.
Seppure l’establishment di allora avesse garantito 4 decenni di pace, l’obiettivo di riunificazione del cancelliere tedesco Kohl, le politiche intraprese da Gorbaciov e non poche proteste di popolo portarono al crollo del Muro.
Se l’unificazione tedesca non fosse mai avvenuta…
L’Unione Europea non solo avrebbe avuto dei confini geografici ben diversi, ma anche un’economia commerciale molto più ridotta.
Gorbaciov affermò nel 1989:
"Il tempo punisce chi non si accorge del suo passaggio"
Oggi la guerra sul territorio Europeo, gli schieramenti tra Est ed Ovest ci portano indietro di mezzo secolo, come se il muro di Berlino non fosse mai caduto.
Giulia Baccini