La crisi energetica del 1973 fu causata dal conflitto arabo-israeliano.
La guerra in Kippur fu un conflitto armato combattuto dal 6 al 25 ottobre 1973.
Il conflitto ebbe inizio con l’attacco improvviso degli eserciti dell’Egitto e della Siria nei confronti dello Stato di Israele.
Gli israeliani si trovarono in grande difficoltà e si temette subito un crollo.
Solo l’intervento di Stati Uniti e Unione Sovietica, riuscì a evitare un’escalation del conflitto.
Anche allora dopo le prime fasi drammatiche si temette un conflitto globale.
Durante questa guerra l’Europa decise di appoggiare lo Stato di Israele.
Questo causò una forte reazione da parte dei paesi Arabi appartenenti all’OPEC.
Quest’ultime tagliarono del 25% le esportazioni del greggio verso i paesi occidentali, causando un aumento del prezzo della benzina del 400%, peggiorando una crisi economica già latente nei paesi occidentali.
Tutti gli Stati europei furono costretti ad adottare dei programmi di austerity per poter fronteggiare la crisi energetica.
In Italia, il Presidente del Consiglio dei ministri Mariano Rumor adottò un piano di risparmio energetico che prevedeva molti divieti.
- divieto di circolare in auto nei giorni festivi;
- la fine anticipata dei programmi televisivi;
- riduzione dell’illuminazione pubblica e commerciale.
Le misure entrarono in vigore il 1 dicembre 1973 e durarono fino al 10 marzo del 1974, quando fu introdotta la circolazione a targhe alterne.
Le restrizioni si conclusero domenica 2 giugno 1974 con unica deroghe in occasione di Pasqua e Pasquetta.
Oltre a questi interventi il Governo italiano decise di attuare una riforma energetica che prevedeva la costruzione di centrali nucleari.
La crisi petrolifera spinse gli Stati a cercare fonti di energia diverse dal petrolio, come il gas naturale o l’energia atomica.
Perché la crisi energetica del 1973 non ci ha insegnato niente?
Rossana Gullino
[…] La crisi energetica del 1973 o la situazione attuale con la Russia, che vuole bloccare l’export alimentare ed energetico, ne sono dei chiari esempi. […]